sabato 2 marzo 2013

 4. (arco di trionfo)
questo faccio adesso: torno a oltețului 15.
è venerdì ed è sera.
da venerdì fino a lunedì non abbiamo più di che vivere.
allora hans si infuria e compra alcool sanitario

e zoli si infuria e compra alcool sanitario
ed io mi infurio e dico anch’io perché
e loro dicono perché e dopo mescoliamo
tutto con acqua e cominciamo ad essere felici.

non dicono più perché, io non lo dico più.
da venerdì fino a lunedì non ci sentiamo più.
ne prendiamo una razione ciascuno e cominciamo ad essere
un po’ meno infelici, un po’ meno vivi.

e fino a domenica notte tutto è OK
e non conta se o se no.
si affaccia hans alla finestra e zoli alla finestra ma
non c’è nave che appaia da corinto.
e dicono che non è ancora lunedì e io dico ancora no.

e ad oltețului c’è di nuovo grande allegria.
viene il venerdì e da venerdì fino a lunedì
è il nostro giorno notte giorno libero
e cantiamo da far tremare le stanze –
marinai navigati che sperano una domenica di veder arrivare
all’orizzonte, tra i bloc di colentina,
la nave da corinto.

e il lunedì, quando siamo tutti via, alla fine arriva
anche qui il Figlio a redimere;
con la camicia sporca, gli occhi gonfi d’insonnia,
con la bottiglia vuota in una mano, barcollando e borbottando.
si arrampica per le scale fino alla trecentocinque, allunga la mano e dice:
legami al suo legno, per dormire un po’anch’io, amico.

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